Still Alice
Drammatico - (Durata 99')
- il voto della critica
Qual è la cosa peggiore che può capitare a una linguista? Cominciare a dimenticare le parole è certamente una delle risposte. Alice Howland è una cinquantenne felice. Dalla vita ha ottenuto quello che desiderava: una cattedra in linguistica presso la Columbia University, un marito amorevole e tre figli incantevoli. Un giorno durante una lezione dimentica un termine importante: è imbarazzata, non le era mai capitato prima. Successivamente altri “buchi” di memoria la portano a vedere un neurologo, di nascosto dalla sua famiglia. La diagnosi è atroce: Alice soffre di una forma precoce di Alzheimer. Alice disperata si confida col marito, poi dà la terribile notizia ai figli. E' l'inizio di un calvario. Alice si ritrova ad affrontare le conseguenze che la sua malattia ha sul suo matrimonio, sulla sua famiglia e il suo lavoro. La sua battaglia per cercare di rimanere legata alla persona che era è commovente e terribile. Dall'omonimo bestseller dell’esordiente Lisa Genova un dramma diretto e sceneggiato a quattro mani da Richard Glatzer e Wash Westmoreland, già insieme in cabina di regia per "The Fluffer", "Quinceañera", "The Last of Robin Hood". Nel ruolo della protagonista Julianne Moore, che per questa interpretazione ha vinto il Golden Globes nel 2015 come Migliore attrice protagonista, supportata da un cast di grandi nomi che include Alec Baldwin, visto in sala nel 2013 nel pluripremiato "Blue Jasmine" al fianco dell'attrice Premio Oscar Cate Blanchett; Kristen Stewart, nota per il ruolo di Bella nella saga di "Twilight", Kate Bosworth, che ricordiamo come "Lois Lane" in "Superman Returns" di Bryan Singer, Hunter Parrish , apparso nel ruolo di Jeffrey Grant, nell’acclamato dramma della CBS, "The Good Wife" e nel film di successo di Nancy Meyers, del 2009, "E’ Complicat"o, con Meryl Streep, Alec Baldwin e Steve Martin.
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Film in uscita
- Style Wars 2
Ti Street Art Festival
- Una questione privata
serata dedicata allo scrittore Beppe Fenoglio
- Iranien
Il regista iraniano Mehran Tamadon è ateo e vive in esilio in Francia. Di ritorno in Iran riesce a convincere quattro mollah, alti dignitari del regime, di partecipare a una esperienza di vita comune. Durante tre giorni discuteranno insieme di religione, laicità, democrazia e politica.
- Guida galattica per autostoppisti
La storia ruota attorno alle vicende di un anonimo giovane inglese, Arthur Dent (Martin Freeman). Poco prima che la Terra venga distrutta per far posto a un’enorme autostrada galattica, il protagonista è tratto in salvo su un’astronave dal vecchio amico Ford Prefect (il rapper e attore Mos Def), che gli rivela di essere un alieno, redattore di una guida turistica computerizzata del cosmo. È l’inizio di un’esilarante viaggio tra pianeti remoti e incredibilmente bizzarri... La pellicola, commedia fantastica tratta dall'omonima commedia radiofonica BBC, creata nel 1978 dallo scrittore britannico Douglas Adams, vede il debutto dietro la macchina da presa di Garth Jennings.
- Gli Impressionisti
La grande arte al cinema
- 2 francos, 40 pesetas
Sono passati sette anni da quando Martin e la sua famiglia hanno lasciato la Svizzera tornando poi a Madrid. Ora, nel 1974, in occasione del battesimo del secondo figlio di Marcos a Uzwil, si verifica una nuova invasione di spagnoli rivoluzionari e di vecchi amici.
- Tesori sepolti
La grande arte al cinema.
- Shakespeare in Love
Nella Londra del giovane Shakespeare e di Elisabetta prima si combattono vere battaglie fra teatri per assicurarsi le opere di scrittori come William, appunto, e Christopher Marlowe, che ha appena scritto il suo Faustus. Shakespeare vorrebbe scrivere una storia di pirati, poi "ripiega" su Giulietta e Romeo. Si sa che solo gli uomini potevano salire sul palcoscenico, ma la giovane e bellissima Viola (Paltrow) divorata dalla passione per il teatro si traveste da uomo per fare Giulietta.
- Pause
Sami guida uno sgangherato duo country-rock con l'anziano boheÌmien Fernand, vivendo da spiantato. Con Julia, ambiziosa e intraprendente, nasce il piuÌ€ inatteso dei colpi di fulmine. Quattro anni dopo, in perfetta coincidenza con la durata limite delle precedenti storie di Sami, tra i due nascono le prime crepe.
- 1997 - Fuga da New York
Stati Uniti, 1997: la delinquenza è fuori controllo, e New York è stata trasformata in un carcere di massima sicurezza dove vengono rinchiusi tutti i reietti della società. Quando un commando terrorista dirotta il jet su cui viaggia il presidente, facendolo precipitare proprio sulla città, le autorità si rivolgono a un ex marine condannato per rapina, una leggenda: Jena Plissken.
- Bergamo Jazz
Rassegna dedicata al jazz
- Triangle
Una riflessione sulla condizione del lavoro oggi e sui diritti della classe operaia raccontata attraverso due storie speculari: l'incendio della fabbrica Triangle nel 1911 a New York, dove persero la vita più di 150 operaie, e il crollo di una fabbrica a Barletta nel 2011 in cui morirono cinque operaie. Il documentario accosta le testimonianze, il vissuto e le immagini delle operaie di allora e di quelle di oggi.
- Ultima chiamata!
Grande serata per il trentennale delle Officine Schwartz
- Heritage: Descendants of William Tell
La Svizzera è conosciuta per la sua neutralità, eppure, secondo recenti statistiche, gli svizzeri sono la terza popolazione più armata al mondo.
Fury
Aprile 1945. Mentre gli Alleati sono pronti a sferrare l'attacco decisivo nel Teatro europeo, un aguerrito sergente dell'esercito agguerrito di nome Wardaddy comanda un carro armato Sherman, chiamato Fury, e il suo equipaggio, composto da cinque uomini, in una missione mortale dietro le linee nemiche. La loro inferiorità numerica è schiacciante, ciononostante con arguzia e coraggio, Wardaddy e i suoi uomini tentano di colpire al cuore la Germania nazista. David Ayer (“End of Watch - Tolleranza zero”) scrive e dirige un dramma a sfondo bellico, ricco di azione, ma anche emozionante e coinvolgente, che vanta un cast di grandi nomi capitanato da Brad Pitt che include Shia LaBeouf, visto di recente in sala nei due capitoli di “Nymphomaniac", Logan Lerman, che ricordiamo in “Noi siamo infinito", Michael Pena, visto di recente in “American Hustle - L'apparenza inganna", Jon Bernthal, al cinema nel 2013 in “The Wolf of Wall Street", Jason Isaacs e Scott Eastwood (figlio di Clint Eastwood).
- Caro nonno
3 nipoti accomunate dalla stessa voce meccanica scrivono al loro “caro nonno”. Forse sono gemelle, di certo si assomigliano come sorelle. Confessano le loro misere e paralizzate esistenze al loro despota ottuagenario, padre dei loro molli genitori. Chiedono al caro nonno il perché di tanto rancore nei confronti di Goethe ed il perché di un amore inconfessato e inconfessabile per Stravinsky. L’apparizione del caro nonno chiarirà ogni dubbio mettendo fine alla speranza. Omaggio al compositore vivente Dario Agazzi.
Il cacciatore di anatre
Siamo nel 1942. In un paesino del modenese, il fronte della guerra è lontano, il fascismo, lì tra le campagne alla destra del fiume Po, viene vissuto con un certo distacco, Mario e suoi amici sono giovani uomini, sono semplici e spensierati. Ognuno ha il proprio sogno da realizzare. Mario, per esempio, regala un pianoforte alla figlia, nella speranza che lei, un giorno, possa diventare una grande pianista, quello che lui sarebbe voluto essere... Ma con la guerra che comincia a far sentire il suo enorme peso e i mille imprevisti della vita i quattro amici vedono le carte scompigliarsi in tavola e i loro destini mutare in maniera imprevista... L'opera prima di Egidio Veronesi, che firma anche la sceneggiatura, è una storia immaginata, è un film sulla memoria, che racconta le vite e i sentimenti e di persone semplici e umili agli inizi degli anni '40. Nelle note di regia si legge " Il loro mondo è quello delle campagne dove si conduce una vita ancora normale; la guerra sembra lontana e si vive l’epoca fascista in modo apparentemente distaccato. Così viveva la povera gente, tormentata dalle necessità dell’esistenza quotidiana, fino al momento in cui la grande storia l’ha conosciuta e sofferta sulla propria pelle". Per quanto riguarda il Palmares, il film partecipa e viene nominato in 113 Festival di Cinema in tutto il Mondo. Vince 24 riconoscimenti internazionali, fra i più importanti il Premio Italian Movies al Foggia Film Festival del e Miglior Film al Philadelphia Indipendent Festival nel 2012. Le riprese sono ambientate tra basso modenese e mantovano, destra del fiume Po, nel territorio di 5 comuni (Finale Emilia e San Felice sul Panaro in provincia di Modena; Borgofranco sul Po, Quingentole e Felonica sul Po in provincia di Mantova).
Vicky il vichingo - il film
Ispirato ai racconti dello scrittore svedese Runer Jonsson, Vicky è un personaggio cui non si può fare a meno di voler bene, proprio come accade con Pippi Calzelunghe. Del resto Vicky non e` come suo padre o come gli altri guerrieri vichinghi: preferisce di gran lunga usare l’ingegno al posto dei muscoli!
- Alfonsina
Un documentario che racconta la storia di Alfonsina Storni.
- Karakorum
Il film, originariamente di lungometraggio, fu girato in occasione della Spedizione Geografica italiana al Karakorum, ideata nel 1926 e svoltasi nel maggio-agosto del 1929, sotto la guida di Aimone di Savoia, duca di Spoleto.
- Tartare con avventure della domenica
Parti di film in 8mm, Super8 e 9,5 dall’archivio Cinescatti si fondono per dare vita a un’avventura fatta di gite domenicali. Un percorso irreale dove immagini a lungo considerate prive di interesse e attrattiva rivelano un'inattesa bellezza.
- Fuori Mira
Il sole si alza su un calmo quartiere residenziale. Tre colpi di pistola scuotono la quiete degli abitanti. Chi ha sparato? E perché è stato colpito proprio un africano? La ricerca del colpevole rivela poco a poco le zone d’ombra di una comunità in cui l’integrazione sembrava funzionare perfettamente. L’incomprensione diventa xenofobia e rigetto, l’indifferenza odio e violenza. Vengono a galla i tratti più oscuri di ciascuno. Rotto l’equilibrio, riuscirà questa comunità a reggere fino al tramonto?
- Chiuso per lutto cittadino
Chiuso per lutto cittadino
La ragazza del dipinto
Dido Belle, donna dalla pelle scura, nasce sul finire del XVIII secolo dall'unione tra l'aristocratico ammiraglio inglese John Lindsay e una schiava africana. Quando la madre muore, Dido ha solo sei anni e, contro ogni previsione, l'ammiraglio decide di portarla in Inghilterra e farla crescere nella sua casa di famiglia di Kenwood nell'Hampstead. Qui, viene affidata alle cure dello zio William Murray , il Conte di Mansfield, per essere educata e cresciuta come la cugina Elizabeth, con tutti i privilegi di una ragazza nelle cui vene scorre sangue nobile. Una volta divenuta donna, però, Dido non riesce a trovare marito per via del colore della sua pelle ed è costretta a confrontarsi con le barriere di razza e classe. “La ragazza del dipinto” è un film basato sulla vita della cantante Dido Elizabeth Belle (Mbatha- Raw), una giovane di colore cresciuta nel mondo aristocratico dell’Ottocento che riesce a fare un grande passo verso la civilizzazione, abolendo la schiavitù e lottando contro i pregiudizi razziali. Nel cast Gugu Mbatha- Raw, Tom Wilkinson (“ Batman Begins” e “Shakespeare in Love”), Sam Reid (l’attore australiano di “Anonymnous”), Sarah Gadon e Miranda Richardson.
Carta bianca
Roma. Alla vigilia della festa di San Valentino Kamal, Vania e Lucrezia, fino a quel momento sconosciuti, si incontrano. Il primo è un pusher marocchino amante dei libri; la seconda è una badante moldava, bella, profondamente religiosa e che ha ancora difficoltà ad accettare il suo passato da prostituta; l'ultima, invece, è una italiana, imprenditrice, brillante, innamorata del suo cane che, quasi senza accorgersene, è finita nelle mani di un usuraio. Quello fra i tre sarà un incontro che cambierà il corso delle loro vite. Un film sull'immigrazione, che punta l'obiettivo sui margini della strada e della società. Il progetto del film, come dichiarano gli stessi registi, Andrés A. Maldonado e Andrea Zauli, è nato nell’inverno del 2010, con la morte di un giovane immigrato, Sahid Belamel e in particolare, come si legge nelle note di regia, dalla lettura del (provocatorio) necrologio pubblicato sul quotidiano La Nuova Ferrara in cui si diceva che questo ragazzo straniero e clandestino, morto dal freddo a San Valentino, morì “nell’indifferenza generale”.
Ana Arabia
Israele. Giorni nostri. In un piccolo sobborgo alla periferia di Jaffa, proprio sul confine con Bat Yam, vive, in baracche fatiscenti e modestissime abitazioni popolari, una comunità di reietti, ebrei e arabi. Yael, giovane giornalista, decide di visitare il luogo. Ben presto la donna scorge nelle persone che abitano in quell'enclave una umanità molto particolare, diversa da quella che si aspettava. Siamo in una delle zone geopoliticamente più calde del mondo, eppure in quel piccolo sobborgo le persone, anche se di culture e religioni diverse, vivono vicine, povere e in pace. Lì, in un luogo così fragile, c’è la possibilità di coesistere. Vincitore del Green Drop Award 2013 alla 70° Mostra internazionale del cinema di Venezia, il film di Amos Gitai, regista nato in Israele, è stato girato sottoforma di un unico piano sequenza di 81 minuti. Il regista con il suo lavoro ha sempre tentato di raccontare, descrivere, mostrare e comprendere la sua terra e la gente che vi abita. Lo ha fatto con “Alila” (2003) nel quale riprende il presente del suo paese, osservando la società israeliana contemporanea attraverso i destini degli abitanti di un edificio a Tel Aviv, per esempio. O ancora con Promised Land (2004) e Free Zone (2005). Nelle note di regia scrive “La storia di Ana Arabia si basa su diverse fonti. Una di queste è una piccola notizia apparsa anche sulla stampa europea in merito a una donna in Umm el Fahem , un villaggio nel nord di Israele . Andò dal suo medico a causa di una perdita di calcio e lui le disse che probabilmente da bambina era malnutrita. Il suo viso era coperto come tutte le donne musulmane , ma dopo molte esitazioni, lei gli disse che effettivamente era nata ad Auschwitz. Attraverso la vicenda di questa donna scopriamo una rara storia di amicizia e di amore - particolarmente rara in questa regione piena d'odio e di conflitti - tra questa donna ebrea nata ad Auschwitz e suo marito musulmano. Si dice che abbiano avuto 5 figli e 25 nipoti. Questo ha dato inizio alla mia ricerca su come raccontare questa storia, che rompe i confini di pregiudizio e ostilità”.